Le Alpi Giulie (in sloveno Julijske), sono una catena montuosa delle Alpi che si estendono dall’Italia nord-orientale alla Slovenia. Prendono il nome da Giulio Cesare, che fondò il municipium di Cividale del Friuli ai piedi delle montagne.
Le magnifiche cime con panorami mozzafiato, le acque cristalline che scintillano al sole, il paesaggio verde che dona un senso tranquillità e ci fa fare il pieno di energia fresca.
Tra sentieri alpini, prati montani, boschi di conifere e cime rocciose si nascondono numerose tracce della Grande Guerra che ancora oggi sorprendono per la loro posizione e magnificenza.Tutto questo ti aspetta al riparo delle Alpi Giulie, dove le montagne raggiungono oltre 2500m di altezza.
Il re tra queste cime è il Triglav 2864m, la montagna slovena più alta, che ha un grande significato simbolico per gli sloveni.
Noi andremo a spasso nella Catena Jôf Fuârt-Montasio è un massiccio montuoso delle Alpi Giulie che si trova in Italia (Friuli-Venezia Giulia) prendendo il nome dalle due montagne più significative (Jôf Fuart e Jôf di Montasio).
Viaggio Milano-Valbruna (UD). Ritrovo ore 13.00 a Valbruna - pranzo e sistemazione materiali. Ore 15.00 salita al rifugio Luigi Pellarini 1499m, situato sul limitare della Carnizza di Camporosso nel gruppo dello Jof Fuart. Costituisce il rifugio alpinisticamente più importante delle Giulie italiane, base di numerose salite sulle vette della Costiera dello Jof Fuart e della vicina Carnizza di Riofreddo. Sulle pareti circostanti sono state scritte alcune delle pagine più esaltanti della storia alpinistica di questa porzione di Alpi. A pochi minuti dal rifugio è stata attrezzata una piccola quanto bella falesia con alcune vie di arrampicata. (ore 2)
TORRE DELLE MADRI DEI CAMOSCI 2503m.
Deye-Peters (A. Deye e R. Peters, 16/17 agosto 1929
IV°-V°/A0 - 550m (fino alla Cengia degli Dei)
Sono davvero poche le vie delle Giulie la cui fama si è estesa al di là di queste montagne e lo spigolo Deye-Peters è senz'altro tra queste. Una fama ben meritata per una grandissima classica delle Giulie che supera lo sperone NE della Torre delle Madri dei Camosci, il più bello dei grandi pilastri che dominano la conca del Rifugio Pellarini, con una linea elegante e di impeccabile logica.
Trasferimento a piedi dal Rifugio Pellarini al Rifugio Guido Corsi 1874m (3 ore +700m) e arrampicata nella bella falesia Ignazio Piussi situata a pochi minuti dal rifugio.
CIMA ALTA DI RIOBLANCO 2257m.
Spigolo Nord (H. Klug e H. Stagl, 6 luglio 1916
IV° (p. V°) - 350m
La via è una classica nel bel anfiteatro di rocce del Bivacco CAI di Gorizia, nel gruppo del Jof Fuart. Ad una prima parte un po' più impegnativa, segue una seconda parte molto divertente su roccia ottima. È giustamente una delle vie più frequentate del posto, che comunque riserva una bella gita su un percorso mai affollato, anche per il suo avvicinamento non brevissimo.
CAMPANILE DI VILLACO 2247m. Bella montagna piramidale, usata come palestra, visto l’immediata vicinanza con il rifugio, oppure, all'AGO DI VILLACO 2050m, ardita guglia a 5 minuti dal rifugio. Arrampicata su vie di più tiri di III°-IV° - dai 250m ai 120m
SENTIERO ATTREZZATO "ANITA GOITAN" (Cengia degli Dei) e Jôf Fuart.
Completato nel 1973 in memoria di un'alpinista e sciatrice triestina, percorre il semicerchio di cime tra la forcella di Riofreddo e la forcella Lavinal dell'orso. Coincide in parte col tragitto intuito da Kugy e da lui battezzato "Cengia degli Dei".
“Ho letto una volta che gli antichi Germani usavano aprire varchi larghi lungo le creste selvose, dedicati agli dei, perché questi vi potessero passare fulminei,senza impedimenti.A quelle strade degli dei penso sempre quando sono sulle cenge.” J. Kugy "La Cengia degli Dei" ovvero la "Via Eterna": così l'aveva chiamata Julius Kugy, scrittore ed alpinista che, tra la fine dell'ottocento e gli inizi del nuovo secolo, per primo, aveva intuito l'esistenza di questo "magico anello" percorso per la prima volta, nel 1930, dal grandissimo Emilio Comici.
Percorso d'estrema bellezza e fascino, essa percorre trincee di guerra, cenge incantevoli e vette spettacolari. In un'atmosfera magica si può apprezzare una ricchissima flora e fauna che fa da cornice a panorami mozzafiato.
Oppure.
INNOMINATA 2468m.
Donde-Rossi - parete Sud (Mario Donda, Riccardo Rossi, Ennio Steffè, 12 agosto 1925.
IV° - 560m
Percorso quasi sconosciuto, propone una bella arrampicata lungo una serie di logici camini, interessante anche se interrotta da un tratto centrale su roccette e, prima dei due tiri sulla cuspide, dal Sentiero Goitan. Bella, anche se decisamente più impegnativa, la variante basale di E. Rizzotti sulla parete a dx del camino iniziale. Roccia molto buona.
Trasferimento dal rifugio Guido Corsi al rifugio Luigi Pellarini (3 ore +300m), pranzo in rifugio, discesa a Valbruna. Auto, rientro a Milano.
Rifugio Luigi Pellarini 1499m, è situato sul limitare della Carnizza di Camporosso nel gruppo dello Jof Fuart, uno dei rifugi più importanti delle Alpi Giulie
Rifugio Guido Corsi 1874m, sorge in bella posizione su un terrazzo erboso, al centro di un anfiteatro coronato dalle pareti meridionali dello Jof Fuart, Madri dei Camosci, Cima Riofreddo
Accompagnamento su vie di più tiri, dando la priorità al divertimento all'insegna della sicurezza e della professionalità
Per arrampicatori che già arrampicano abitualmente sulle vie
di più tiri, 5c-6a da secondi di cordata
D, TD
A seconda dell'itinerario
La normale dotazione per le vie di più tiri
Abbigliamento idoneo all'attività outdoor
Imbracatura, scarpette d’arrampicata, sacchetto della magnesite, casco, zaino da 10/15L per le vie d’arrampicata, scarpe basse da approach, fettuccia cucita da 120cm, n°3 moschettoni a ghiera HMS kay look, freno (es. ATC guide, reverso) con abbinato moschettone a ghiera HMS kay look, moschettone a ghiera kay look con abbinato il cordino in kevlar per l’autobloccante
* a persona
l’organizzazione del programma da parte di Milano Adventure, l’accompagnamento e l’insegnamento della Guida alpina, l’assicurazione RC, uso dei materiali comuni
alloggio (mezza pensione), vitto, trasporti (auto e eventuali impianti a fune) e tutto quello che non è compreso nella voce “la quota comprende”, sia personali che quelli della Guida alpina (da dividere tra i partecipanti)
La Guida alpina si riserva di variare il programma in funzione delle condizione meteorologiche, e del livello tecnico e fisico dei partecipanti, al fine di garantire la sicurezza ed il corretto svolgimento della salita